sabato 17 febbraio 2007

Limpido ma opaco, il colore del tè profuma di fuoco, di notte, una sensazione avvolgente e liquida d'eternità ricorrente. Un ombra è ferma sul tetto di fronte, forse un folletto da una terra sconosciuta, forse un desiderio incacellabile, un rimpianto mai scomparso, una speranza che giunge o fugge via. Al buio, tutti i pensieri sono più plausibili, tornano le paure ancestrali e le gioie recondite, impronte di memorie che non sapevamo più d'avere. Il mondo corre fuori, io resto dentro invece, ma quando la mente scivola nell'infinito binario della parola, l'importante è solo essere pronti ad ascoltare.
Al viaggiatore del segno giunto fino a qui, una notte serena.

Nessun commento: